Cooperativa Solidarietà Familiare e Diversamente Trekking: prima passeggiata solidale aperta al pubblico

Ecco il resoconto della prima passeggiata solidale aperta al pubblico svoltasi nella giornata di domenica 24 settembre al Parco di Villa Ghigi a Bologna.

Prima passeggiata solidale aperta al pubblico

Ha piovuto tutta la notte. Un acquazzone, ieri pomeriggio, ha inondato le strade del centro di Bologna. La gente corre ai ripari come può: sotto ai portici, dentro un bar. Noi di Solidarietà Familiare e Diversamente Trekking restiamo in attesa con la testa piena di domande: come sarà domani la giornata? Potremo ancora fare la nostra passeggiata solidale aperta al pubblico? I panini sono pronti, dormiamo con il cuore in pace, forti di quella prodezza che guida le persone dalla vita rocambolesca.

La mattina mi sveglia un messaggio dell’educatrice: dobbiamo rimandare o no? Il cielo è grigio, non promette niente di buono, ma è difficile arrendersi: andrò a fare un sopralluogo per vedere se c’è troppa presenza di fango.

Al parco di Villa Ghigi alle 8:00 di mattina

E’ mattina presto a Villa Ghigi, troppo presto anche per le passeggiate quotidiane dei padroni col cane. Il grigio del cielo, però, mi pare che inizi a squagliarsela: timidi raggi di un sole mattutino si iniziano ad intravedere al di là delle nuvole, come direbbe proprio lui, l’Antonioni regista che per girare il film (Al di là delle nuvole) proprio a causa dell’ictus dal quale era stato colpito e che gli impediva ogni forma di comunicazione verbale, era stato assistito dal regista tedesco Wim Wenders.

Al di là delle nuvole, come la giornata che vogliamo creare oggi. Mi decido: la passeggiata si farà! Inizio ad avvisare le due Giulia (Ginato e Cocchi) educatrici di Solidarietà Familiare, nonché colonne portanti del progetto Diversamente Trekking.

Il ritrovo

Il ritrovo, previsto alle 10 di mattina è puntuale. Iniziano ad arrivare i primi pullmini con i ragazzi della Cooperativa: Martina, Flavio, Marco e poi ancora Lorenzo e poi ancora Flavio e altri. Ci sono anche persone esterne, Teresa, Toto, Giorgio, Francesco e altri. Siamo una ventina di persone in tutto. Lo spirito è buono, i ragazzi iniziano a fare amicizia con le persone esterne: chi si fa tenere il braccio, chi la mano. Il clima è di complicità completa sin dai primi passi.

La partenza e il percorso

Il percorso che ho scelto per la passeggiata non presenta particolari pendenze: nonostante il caldo estivo sia ormai alle spalle, ho notato che i ragazzi, non essendo abituati al cammino, faticano molto anche in presenza di piccole salite. Villa Ghigi è la scelta ideale: un parco storico bolognese nel quale si snodano sentieri di lievissima pendenza che fanno intravedere sullo sfondo il centro di Bologna.

Svettano le torri, come tante guglie innalzate in onore del dio della pioggia. Ci teniamo tutti per mano per una, un’altra e un’altra foto. Spiego alle persone esterne che queste foto non ci serviranno tanto per i social, quanto per dare un compimento al nostro progetto con la realizzazione di un ebook che racchiuderà i momenti salienti di tutto il progetto Diversamente Trekking.

(Del modo in cui realizzeremo l’ebook ne parlerò in un articolo conclusivo.)

La pausa merenda e la pausa pranzo

Due sono le pause che decidiamo di fare: i ragazzi, infatti, non aspettano altro che porre fine alla scorte di cibo che gli educatori hanno gentilmente preparato per loro. Il cibo, quale stimolo pavloviano, sembra essere il leit motiv che spinge i ragazzi al cammino: eppure, oggi, la presenza delle persone esterne è riuscita a creare una vera atmosfera di condivisione e allegria. Proprio come accadde a me, la prima volta che feci un’uscita con i soggetti fragili della Cooperativa Solidarietà Familiare: mi resi conto ben presto che oltre a portare io beneficio a loro (con la mia compagnia), ne avevo tratto un grande giovamento, tanto che l’animo mi era subito sembrato pacificato. Proprio come mi confessa Francesco, una persona esterna, dopo la fine dell’escursione: “ha fatto più bene a me che a loro!”

Il pranzo alla casa del custode

La casa del custode è un posto affascinante: una casetta con tanti tavoli all’aperto, “alla vecchia” come si dice a Bologna, ma con tante luci decorative appese e un’atmosfera davvero accogliente. Gestita dal mitico Bernardo Bolognesi e dalla sua compagna, la casa del custode è una specie di ristorante underground nel quale gustare cibo fatto in casa e bere succhi di frutta e vino a km 0. Ci sediamo tutti insieme in un’unica tavolata: i ragazzi questa volta mangiano il loro pranzo al sacco. Chi lo divora(quasi tutti), chi lo condivide(quasi nessuno), ma tutti, poi, affoghiamo la giornata in un buon caffè servito dai gestori della casa del custode.

La foto di gruppo, il ritorno e il saluto finale

Per salutarci come si deve, prima di intraprendere un sentiero che ci condurrà di nuovo al parcheggio, decidiamo di fare una foto di gruppo e il risultato, davanti all’obiettivo di uno smart phone tra i peggiori, è dei migliori. Cosa vedi in questa foto? Quali emozioni ti fa sentire?

Tutti i partecipanti esterni hanno dimostrato interesse nel voler partecipare anche alle prossime passeggiate: una modalità che dovremo discutere con gli educatori di Solidarietà Familiare. Sicuramente ci sarà un’altra escursione aperta al pubblico, quella del 5 novembre che metterà fine al progetto Diversamente Trekking con un grande rinfresco finale presso la Casa dei Campi di Sasso Marconi.

Il ritrovo è previsto alle 10 presso la Casa dei Campi di Sasso Marconi.

Vuoi partecipare anche tu? Scrivimi una e-mail, sarò felice di aggiungerti alla lista dei partecipanti oppure vieni direttamente nel luogo di ritrovo: ti aspettiamo!

Ciao, a presto!

Alessandra

alessandra.ortolani@gmail.com